Artigiani della casa in crisi: l’AI come chiave per il rilancio

Tra rincari, concorrenza sleale e calo degli incentivi, il settore dell’artigianato italiano cerca nuove strade per tornare a crescere: l’intelligenza artificiale si propone come alleata strategica

In Italia, il settore dell’artigianato legato ai servizi per la casa – idraulici, elettricisti, falegnami, fabbri, riparatori – sta affrontando una delle sue crisi più profonde. Secondo i dati di Confartigianato, negli ultimi cinque anni il comparto ha perso il 17,3% del fatturato medio, mentre il 67% delle microimprese lamenta la crescente difficoltà nel reperire nuovi clienti. In un contesto segnato da un generale calo degli investimenti nelle abitazioni (-9,2%), pesano anche l’aumento dei costi (materie prime +31%, affitti +22%) e una concorrenza spietata da parte delle grandi catene del bricolage e degli operatori irregolari.

Ma non è solo il mercato a cambiare. A trasformarsi è anche il modo in cui si cercano e si gestiscono i clienti. Il digitale, che per molti artigiani è ancora un territorio poco esplorato (solo il 24% lo utilizza attivamente per promuoversi, contro una media europea del 58%), si sta rivelando sempre più cruciale per la sopravvivenza. Le imprese che hanno investito in strumenti digitali, infatti, hanno visto crescere il proprio fatturato in media del 18,7%.

Cheprofessionista.it: l’intelligenza artificiale al servizio degli artigiani

In questo scenario critico si inserisce Cheprofessionista.it, la prima piattaforma digitale basata su intelligenza artificiale pensata appositamente per gli artigiani della casa. Lanciata nel 2021, la startup si propone di semplificare l’intero ciclo di gestione del lavoro – dalla richiesta del cliente alla firma del contratto – restituendo tempo ed energia a chi si occupa del lavoro vero e proprio.

La nostra AI è progettata per assistere l’artigiano in ogni fase, lasciandogli la libertà di concentrarsi su ciò che sa fare meglio: il proprio mestiere”, spiega Mariano Carpentieri, fondatore e Direttore Generale della piattaforma. Un approccio che si rivela risolutivo anche per chi fino a ieri si teneva lontano dal digitale per mancanza di tempo, risorse o competenze tecniche.

E i risultati si vedono: secondo i dati raccolti dalla piattaforma, gli artigiani che la utilizzano risparmiano oltre il 30% del tempo nella gestione dei clienti e aumentano di circa il 60% le probabilità di concludere con successo una trattativa. Un’efficienza che si traduce in crescita: oltre 1.500 artigiani già attivi nel network e più di 8 milioni di euro in lavori commissionati solo nel 2024, a cui si aggiungono 3 milioni nel primo quadrimestre del 2025.

Un modello sostenibile e meritocratico

Uno degli elementi più apprezzati di Cheprofessionista.it è il modello economico: nessun costo per i contatti che non si concretizzano in lavoro, ma solo una commissione sui contratti realmente firmati. Una scelta che premia il risultato e tutela le risorse degli artigiani.

Un compenso adeguato per un lavoro ben fatto”, commenta Peter Rossi, artigiano edile che ha trovato nella piattaforma un alleato prezioso. Come lui, anche Claudio Nisticò (Catanzaro) e Marius Oana (Roma) testimoniano un’esperienza positiva, sottolineando la rapidità nell’acquisizione dei primi incarichi e il supporto ricevuto fino alla chiusura dei contratti.

Digitale e AI: una scelta sempre meno rinviabile

Il mercato dei servizi per la casa è ancora ricco di opportunità, ma richiede una trasformazione culturale da parte degli operatori più piccoli. L’intelligenza artificiale, lungi dall’essere una minaccia, può diventare una leva strategica per riportare l’artigianato al centro dell’economia locale.

Cheprofessionista.it dimostra che un nuovo modo di lavorare è possibile, a condizione di superare resistenze, investire in innovazione e costruire reti di valore. Perché, come spesso accade nei momenti di crisi, è dalla capacità di adattamento che nasce la ripartenza.