Popeyes accelera in Italia: otto ristoranti già attivi, Roma protagonista e debutto del franchising

Dal cuore di New Orleans alle strade italiane: tra aperture iconiche, nuove esperienze di gusto e un piano ambizioso che punta a 50 locali in tre anni

Popeyes ha scelto Roma come palcoscenico della sua corsa italiana – Foto Jacopo Fortino

Il profumo delle spezie cajun che esce dalla cucina, la croccantezza che fa “crick” al primo morso, i colori caldi che richiamano la Louisiana: Popeyes ha scelto Roma come palcoscenico della sua corsa italiana. Dopo l’apertura al Maximo Shopping Center, la catena del Famous Louisiana Chicken entra nel cuore della Capitale con il nuovo ristorante di via Nomentana 128, inaugurato giovedì 18 settembre 2025 alle 12.00. È l’ottavo locale del brand in Italia, un tassello che consolida la presenza romana e anticipa una fase di crescita ancora più ambiziosa.

«Con via Nomentana entriamo nel cuore della Capitale, instaurando un rapporto ancora più diretto con i consumatori romani», racconta Davide Gionfriddo, General Manager di Popeyes Italia. Un dialogo cominciato con risultati oltre le aspettative: «Il riscontro che abbiamo avuto a Roma Maximo è andato oltre le nostre previsioni: i consumatori italiani apprezzano un modello veloce, accessibile e autentico, capace di distinguersi per la sua proposta unica».

Davide Gionfriddo, General Manager di Popeyes Italia – Foto di Jacopo Fortino

Nomentana, estetica urbana e comfort smart

A due passi dalle ambasciate, il ristorante di via Nomentana si sviluppa su 335 mq tra piano terra e interrato. Dentro, 62 posti accolgono luci calde e materiali confortevoli; fuori, il dehor da 44 posti invita a una pausa easy dal mood internazionale. Il ritmo è quello della città: tutti i giorni 11.00–23.00 (da domenica a giovedì) e fino alle 24.00 il venerdì e il sabato. L’esperienza è fluida: chioschi digitali per ordinare in autonomia, free refill per le bibite, consumo sul posto o take away; e, due settimane dopo l’inaugurazione, anche delivery su Glovo.

Dietro le quinte, più di 25 persone dedicate all’operatività garantiscono standard costanti: ogni pezzo viene pastellato, panato a mano e fritto al momento, tutti i giorni. Con le aperture in città, Popeyes® arriva a oltre 80 posti di lavoro creati tra Roma e provincia.

Una mappa che si allarga: Milano, Bergamo, Torino, Roma

Il 2025 è l’anno in cui la geografia del marchio si fa nazionale. Milano passa dai due locali del 2024 a quattro ristoranti attivi nel 2025. Ad aprile è la volta di Bergamo, con il debutto al Gewiss Stadium; a maggio l’ingresso a Roma al Maximo Shopping Centeril primo Popeyes in un centro commerciale – e a giugno l’apertura in Piemonte al MondoJuve Shopping Village di Torino. L’indirizzo di via Nomentana rafforza la presenza nella Capitale, che si estenderà nelle prossime settimane con una nuova inaugurazione in via Tiburtina.

Nel frattempo, in meno di dodici mesi dal suo arrivo, Popeyes ha già messo a segno otto aperture “in contesti strategici”. Il piano complessivo parla chiaro: 17 ristoranti operativi entro la fine del 2025.

La ricetta (letteralmente) del successo

Il cuore dell’esperienza è nel prodotto: pollo 100% fresco, marinato per 12 ore in un blend di spezie cajun, poi panato a mano, pezzo per pezzo. Il risultato è quella firma sensoriale che fa la differenza: croccante fuori, succoso dentro. Un approccio artigianale che dialoga con i nuovi comportamenti di consumo: in tutta Europa la “categoria pollo” cresce con decisione e parla alle nuove generazioni per gusto, immediatezza e identità.

Non a caso, i dati dicono che il vento soffia nella stessa direzione: secondo Deloitte, il foodservice italiano ha raggiunto 83 miliardi di euro nel 2024 (+2% YoY), con una spinta trainata proprio dalle catene di ristorazione veloce. I QSR in Italia hanno segnato un incremento medio annuo del +13,3% tra il 2019 e il 2024, quasi il doppio della media globale, conquistando +6,7 punti percentuali di quota. È lo spazio in cui Popeyes® sta costruendo il suo racconto italiano: veloce, accessibile, autentico.

Lavoro, competenze, community

Oggi, nei ristoranti Popeyes® italiani lavorano circa 170 persone. Con il calendario di aperture previsto entro fine 2025, il brand stima di creare oltre 180 nuovi posti di lavoro, per un totale superiore a 350 dipendenti a livello nazionale. L’orizzonte dei tre anni è ancora più ambizioso: oltre 50 ristoranti e più di 1.000 persone impiegate. Dietro ogni locale, formazione continua, attenzione al servizio e un’idea semplice: far vivere un’esperienza calorosa, dal “bonjourno” al refill finale.

Ottobre, Abruzzo: via al franchising (modello Spagna)

Ottobre 2025 è il mese in cui in Abruzzo, a Montesilvano, Popeyes® inaugura il suo primo ristorante in franchising in Italia, replicando il modello già consolidato in Spagna. La visione a cinque anni prevede l’ingresso di 5–10 partner, con accordi da 3 a 12 ristoranti ciascuno (partenza da tre locali per garantire solidità operativa). I criteri? Solidità finanziaria, entusiasmo per il progetto e, idealmente, esperienza nel settore. Dalla firma all’apertura e oltre, i franchisee ricevono supporto continuativo e personalizzato: formazione, scelta della location, marketing e HR. È una crescita “mista”, che combina ristoranti diretti e affiliati, forte di un know-how maturato in oltre 50 anni di storia e di una rete internazionale che, storicamente, ha visto più del 75% dei ristoranti gestiti in diretta dall’operatore.

Un gesto semplice che fa tendenza

Per l’apertura di via Nomentana, i primi 100 clienti hanno ricevuto in omaggio il celebre Chicken Sandwich, il panino cult che dagli Stati Uniti ha scalato le classifiche del comfort food globale. Un piccolo rito che racconta bene lo spirito del brand: qualità, gusto e convivialità in puro stile New Orleans.

Un marchio globale, un linguaggio locale

Fondata nel 1972 a New Orleans, Popeyes® conta oggi oltre 4.800 ristoranti nel mondo ed è parte di Restaurant Brands International Inc. (RBI), gruppo che riunisce anche Burger King®, Tim Hortons® e Firehouse Subs®, per oltre 30.000 ristoranti in più di 100 Paesi e oltre 40 miliardi di dollari di fatturato annuo. In Italia, il marchio è arrivato nel 2024 con il master franchisee Restaurant Brands Europe.

La direzione adesso è chiara: Roma come città simbolo, una rete che si infittisce tra Nord e Centro, il franchising pronto a scalare l’Abruzzo e oltre. Il resto lo fanno una cucina dal carattere inconfondibile e un’idea di ristorazione che, più che “fast”, è smart: contemporanea, accessibile, identitaria.

Perché, quando il pollo «è fritto come si deve», il lifestyle lo senti prima ancora di leggerlo sul menù.