Riqualificazione urbana a Roma: dagli storici stabilimenti del marmificio di via Papareschi nasce Opificio Italiacamp

Con un’operazione del valore di 5 milioni di euro, Italiacamp contribuisce alla rigenerazione di Marconi, uno dei quadranti più dinamici della città di Roma, già parte di un processo di recupero e rifunzionalizzazione da diversi anni

Tornano alla città gli storici stabilimenti del marmificio di via Papareschi: oltre 1600 metri quadri che, dal 1929 al 2022, sono stati sede dell’Opificio Ditta Medici, storica famiglia che ha legato la sua vita a quella del marmo. A recuperare gli spazi è Italiacamp, impact organization che promuove progetti a impatto sociale, con un’operazione di riqualificazione da 5 milioni di euro. Nasce così Opificio Italiacamp, un luogo di rigenerazione urbana in linea con la mission dell’organizzazione, quella di creare impatto sociale e incidere positivamente sul territorio e la comunità nelle quali opera.

L’operazione

L’operazione immobiliare è stata realizzata lo scorso dicembre con l’advisory di Horizon Real Estate e il supporto finanziario di Alba Leasing e Bper Banca. Nella conclusione dell’operazione, un ruolo decisivo è stato giocato dalla valorizzazione della storia del luogo. La ristrutturazione, al via nel giugno 2023, si concluderà nella seconda metà del 2024. Il progetto, curato dallo Studio Lococo, vuole recuperare la struttura originaria dell’Opificio, mantenendo inalterati la forma esterna e i caratteri di maggior pregio, intervenendo con demolizioni mirate solo alla rimozione di aggiunte successive e con interventi ricostruttivi legati all’adeguamento strutturale. Il valore dell’investimento per Italiacamp, tra operazione immobiliare e ristrutturazione, è di 5 milioni di euro.

Opificio Italiacamp

Gli spazi, contribuiranno alla rigenerazione urbana dell’area attraverso un restauro conservativo e di rifunzionalizzazione. Già promotrice di operazioni di rigenerazione urbana – come il Milano Luiss Hub, centro polivalente recuperato da una vecchia officina dismessa, o il progetto Officine Mezzogiorno a Lecce, avviato grazie al sostegno del Fondo innovazione Sociale – oggi Italiacamp, con il nuovo progetto dell’Opificio, vuole aprire alla città la sua casa, uno spazio dedicato alle attività di education, empowerment, impatto, innovazione ed eventi, ma anche un luogo di lavoro aperto e flessibile che si affiancherà all’attuale sede romana.

Abbiamo scelto l’Opificio dopo una lunga ricerca su Roma per individuare un luogo che fosse centrale e che al tempo stesso potesse rappresentare un’occasione di riqualificazione e si inserisse nella storia produttiva e sociale della città. E l’Opificio ha questa eredità simbolica, legata alla cura e al saper fare opere destinate a restare, cui vogliamo idealmente connetterci. È questo lo spirito per cui crediamo che sia ancora fondamentale investire negli spazi fisici”, dice Fabrizio Sammarco, Amministratore delegato di Italiacamp.

Opificio Ditta Medici

Un luogo unico come unica è la sua storia: gli spazi sono stati costruiti nel 1907 e fino al 1928 hanno ospitato l’asilo per i figli degli operai della Mira Lanza, la storica azienda di detersivi e candele, il refettorio e l’infermeria. Da allora e fino al 2022, sono diventati poi Opificio della Ditta Medici, al contempo laboratorio, magazzino e spazio espositivo. Imponenti blocchi e lastre di marmo da tutto il mondo sono stati lavorati al suo interno, dove erano collezionati marmi rari e persino estinti. L’Opificio Ditta Medici rappresenta l’ultima sede di una famiglia che in quasi 200 anni di attività ha lavorato in tutto il mondo, realizzando opere e restauri di chiese, palazzi di governo e di organizzazioni internazionali e di musei: dalle pavimentazioni della Basilica di San Pietro, della Galleria dei Candelabri e della Cappella Sistina alle cattedrali di Westminster a Londra e Saint Patrick a New York; dalle sale del Quirinale ai lavori per Camera e Senato; dal Museo Getty di Malibù al restauro dei busti della Passeggiata del Pincio.

Il territorio

L’Opificio Italiacamp sorgerà nel distretto ex industriale fra Marconi e Ostiense, un luogo adibito a impianti produttivi sin dall’800, il cui sviluppo fu legato a quello del vicino Mattatoio a Testaccio. Il progetto è al centro dell’area tra viale Marconi e Lungotevere Gassman, che ha per confine il Ponte di Ferro e il Teatro India e guarda a Ostiense e al Gazometro, dall’altro lato del Tevere. Si tratta si uno dei quadranti più dinamici della città di Roma, oggetto di un processo di recupero e rifunzionalizzazione da ormai diversi anni, per esempio con l’inaugurazione di Parco Marconi, e oggi al centro del bando Reinventing Cities 2022, con il recupero dello stabilimento ex Mira Lanza, prezioso complesso di archeologia industriale, e la realizzazione del futuro Parco Papareschi.