Cosa cerchiamo oggi quando viaggiamo

L’evoluzione dell’uomo contemporaneo ha portato con sé anche un cambiamento relativo al travel. Abbiamo appena assistito al tramonto del turismo di massa di fronte alla crescente ricerca dell’esperienza, dell’insolito e dell’autenticità. Non si parla più di “turista” ma di “viaggiatore”.

Low cost, all inclusive, villaggi turistici. Ormai tutta acqua passata! E come mai?
La risposta è che oggi vogliamo sempre più essere viaggiatori e meno turisti. È sorta infatti una sostanziale differenza tra turista e viaggiatore. Il primo è colui che si reca in un certo luogo per visitare l’oggetto di interesse (un monumento, una mostra, un sito storico) e segue un programma già organizzato in ogni dettaglio. In più, vuole muoversi con tutte le comodità di cui può fare uso. Il viaggiatore, invece, è colui che vuole poter vivere come chi abita il luogo che visita e organizza da solo il suo viaggio. È mosso da spirito avventuriero e, non meno importante, vuole fare esperienza. Per questo motivo cerca qualcosa di unico e insolito che lo renda protagonista attivo.

Ad esempio negli ultimi tempi ho sentito di viaggiatori che vogliono andare nel bosco a raccogliere le castagne, a trovare il tartufo con gli esperti del mestiere, o vogliono ricevere lezioni di cucina.

“Colpa” dei social?

Negli ultimissimi anni questa ricerca dell’insolito è incrementata anche grazie ai social, dove le persone postano foto di luoghi e attività al di fuori di quelli turistici che ormai tutti conosciamo. Inoltre, è proprio grazie a questi strumenti digitali che l’utente riesce a sentirsi protagonista dell’esperienza e può trarne gratificazione, dal momento in cui i suoi followers interagiscono con lui chiedendogli informazioni sul luogo che ha appena visitato e vissuto. Se ci pensiamo un attimo, le piattaforme social hanno favorito la promozione di tante location che prima erano sconosciute ma che ora non lo sono più, e non perché siano meno belle di altre famose.

Il motivo che spinge a ricercare l’autenticità

Visto la realtà in cui oggi ci piace viaggiare da un lato, e in cui il mondo travel si trova ad adattarsi dall’altro, in una fiera sul turismo mi è capitato di conoscere tour operator alla ricerca di luoghi sconosciuti per organizzare viaggi autentici. Si tratta di viaggi che l’individuo odierno è più desideroso e propenso ad intraprendere in quanto ha notato che in questi posti i local son più accoglienti e gentili nei suoi confronti rispetto a quelli di luoghi affollati dove i turisti sono all’ordine del giorno.

Infatti, proprio perché è alla ricerca di luoghi autentici in cui poter vivere esperienze a 360 gradi, il viaggiatore contemporaneo vuole entrare in contatto con le persone che vivono il posto. Vuole conoscere, esplorare, conversare, confrontarsi.

La risposta del mondo travel: l’insolito

Un sondaggio condotto da Booking testimonia il fatto che siamo sempre più alla ricerca dell’insolito. L’indagine infatti mostra che l’80% dei viaggiatori ha dichiarato di essere alla ricerca di luoghi strani. E indovinate come l’agenzia di viaggi online ha risposto a questo desiderio? Aprendo una piattaforma, Epic Accomodation, su cui poter prenotare una vacanza “fuori dal comune”. Un esempio sono quelle strutture che offrono la possibilità di dormire all’interno di una bolla trasparente sotto le stelle, in una vecchia cabinovia o in una botte di legno.

Dormire in una vecchia cabinovia
Dormire in una botte

Si tratta di ospitalità insolite in cui si ha la possibilità di vivere esperienze uniche e inimitabili. Qui le persone possono entrare in contatto con la natura e con il territorio, al di fuori del turismo di massa e dei luoghi affollati. Pur di vivere un’esperienza senza eguali, questi viaggiatori non si lasciano fermare nemmeno dal prezzo.

Da omologazione a gratificazione

Quella che stiamo vivendo è una profonda trasformazione sociale a cui diversi fattori hanno contribuito. Sì, come già detto Internet e l’evoluzione degli strumenti digitali, ma questo è solo uno dei motivi per cui siamo giunti fin qui. Dobbiamo anche tenere in considerazione il fatto che l’individuo contemporaneo si è evoluto: si è sentito omologato e spersonalizzato, privo di una sua identità individuale. È arrivato al punto di vivere esperienze prive di significato e non più in grado di procurargli beneficio, e quindi, di trasformarlo.

È di fronte a questi presupposti che l’uomo oggi sente la necessità di mantenere una sua personalità. Vuole sentirsi diverso dagli altri e vivere esperienze che lo appaghino e lo rendano protagonista. Di fronte a questo cambiamento il mondo travel ha dovuto rispondere differenziandosi.