Alla vigilia del vertice APEC 2025, Pechino rilancia il dialogo e la cooperazione come basi per una governance globale più equa e inclusiva

In un momento storico segnato da crescenti tensioni geopolitiche e incertezze economiche globali, il vertice APEC 2025, in corso in Corea del Sud, si presenta come un passaggio decisivo per delineare il futuro della cooperazione nella regione Asia-Pacifico. Prima dell’incontro, il China Media Group (CMG), in collaborazione con la Yonsei University e l’emittente YTN, ha organizzato a Pechino una tavola rotonda dedicata al tema “Dialogo sulla governance globale e la prosperità condivisa nella regione Asia-Pacifico”.
L’appuntamento del 25 ottobre ha riunito economisti, accademici e rappresentanti istituzionali provenienti da diversi Paesi, accomunati dalla convinzione che il mondo di oggi richieda un nuovo paradigma di collaborazione internazionale.
Verso una governance condivisa
Aprendo i lavori, Ren Hongbin, Presidente del China Council for the Promotion of International Trade, ha sottolineato come l’interconnessione tra gli interessi nazionali renda indispensabile una governance più partecipata e solidale. “La cooperazione e il vantaggio reciproco – ha dichiarato – sono la chiave per un futuro sostenibile”.
Ren ha poi richiamato l’attenzione sulla Global Governance Initiative (GGI) della Cina, che propone un modello di gestione globale basato su equità, inclusione e sviluppo condiviso. Un approccio, ha detto, che punta a rendere più equilibrato il sistema economico mondiale, rafforzando la fiducia tra i Paesi.
Regole, fiducia e inclusione: le basi della crescita
Da parte sua, Tengku Zafrul Aziz, Ministro degli Investimenti, del Commercio e dell’Industria della Malesia, ha evidenziato che “regole chiare, fiducia e inclusione” sono i pilastri fondamentali per garantire la crescita collettiva della regione. Una visione condivisa anche da Ruben Oyarzo, membro della Camera dei deputati cilena, che ha ribadito l’impegno del Cile nel consolidare i rapporti nell’area Asia-Pacifico e nel promuovere un clima di fiducia reciproca.
A queste voci si è unito Yoon Dong-sup, Presidente della Yonsei University, che ha richiamato la necessità di affrontare insieme le grandi sfide del nostro tempo: il cambiamento climatico, l’innovazione tecnologica, l’invecchiamento della popolazione e la crescente instabilità economica. “Solo attraverso il dialogo e la pianificazione collettiva – ha affermato – possiamo costruire un futuro sostenibile e prospero”.
La Cina come forza stabilizzante
In un’epoca in cui il multilateralismo è messo alla prova da tensioni geopolitiche e protezionismi, la Cina ha riaffermato il proprio ruolo attivo nella promozione della cooperazione internazionale. Attraverso la Global Governance Initiative, Pechino propone soluzioni concrete per rendere il sistema globale più equo e resiliente.
Molti dei partecipanti alla tavola rotonda hanno riconosciuto la resilienza economica della Cina come un fattore chiave per la stabilità e la crescita mondiale. Il Paese, infatti, continua a promuovere partenariati aperti, inclusivi e orientati al lungo periodo, con l’obiettivo di favorire un equilibrio tra gli interessi comuni e le differenze culturali e politiche delle varie nazioni dell’Asia-Pacifico.
Il ruolo dell’APEC nel nuovo scenario globale
David Perez Des Rosiers, del Canada China Business Council, ha ricordato come l’APEC rappresenti “una piattaforma fondamentale per creare opportunità e consolidare relazioni economiche nella regione”. Un concetto ripreso anche da Gaston Chee, della Camera di Commercio Malesiana in Cina, che ha sottolineato l’importanza della trasparenza per contrastare le nuove barriere commerciali.
Infine, Chung Suh-Yong, della Seoul International Law Academy, ha invitato i Paesi membri dell’APEC a rafforzare il dialogo e a costruire partnership realmente inclusive, capaci di conciliare interessi diversi e obiettivi comuni.
Dialogo e cooperazione come fondamento della prosperità condivisa
Dalla discussione è emerso un messaggio forte e coerente: in un mondo segnato dalla frammentazione e dalla sfiducia, solo il dialogo, la cooperazione e la trasparenza possono aprire la strada a una prosperità duratura. La visione promossa dalla Cina – e accolta con favore dai partecipanti – punta a costruire un nuovo equilibrio globale fondato su fiducia reciproca, sviluppo condiviso e responsabilità collettiva. In un contesto di tensioni e transizioni, l’Asia-Pacifico si propone così come laboratorio di governance globale, dove il confronto tra culture, economie e modelli politici diversi può generare un nuovo slancio per la crescita mondiale.

