Un’indagine di ScuolaZoo e TheFork svela il nuovo stile di vita dei giovani: meno notifiche, più tempo per sé, per gli altri e per la tavola. La lentezza diventa una scelta di benessere e consapevolezza, nasce una nuova cultura del tempo

In un mondo che corre, c’è una generazione che sceglie di rallentare. Secondo l’Osservatorio sullo slow living promosso da ScuolaZoo e TheFork in occasione della Giornata Mondiale della Lentezza, i ragazzi e le ragazze tra i 14 e i 26 anni stanno abbracciando uno stile di vita più consapevole, riscoprendo il valore del tempo, della natura e della convivialità.
Il sondaggio, condotto su oltre 500 giovani, restituisce un’immagine chiara: lentezza non è più sinonimo di pigrizia, ma diventa sinonimo di benessere. L’85% del campione si sente sotto pressione nella vita quotidiana e l’86% è convinto che rallentare sia una via concreta per stare meglio.

Il nuovo lusso? Prendersi una pausa
Tra studio, lavoro e impegni digitali, i giovani sognano uno spazio per sé: per il 89% fermarsi è un privilegio, un piccolo lusso necessario. Che sia per leggere, ascoltare musica, oziare o semplicemente stare in silenzio, il tempo libero è sempre più visto come un momento rigenerante. Solo una minoranza (9%) prova disagio nel prendersi delle pause.

Digital detox: il bisogno di disconnettersi
Un dato sorprendente riguarda il rapporto con la tecnologia. Nonostante siano nativi digitali, l’82% dei giovani ha già sperimentato o desidera fare un periodo di “digital detox”, staccandosi da notifiche, social e schermi. Il desiderio di ridurre l’iperconnessione cresce, e con esso la ricerca di esperienze offline autentiche.
Tra le esperienze più significative spiccano gli Offline Days di ScuolaZoo, quattro giorni di full immersion nella natura toscana, lontano dagli smartphone. L’iniziativa ha raccolto entusiasmo e partecipazione, confermando che la generazione Z è pronta a riscoprire il valore dell’attimo non filtrato.


Il pasto come rito condiviso
Un altro ambito in cui si manifesta il desiderio di rallentare è quello del cibo. Il 54% dei ragazzi cerca di vivere i pasti con lentezza, e il 29% lo considera un elemento fondamentale per il proprio equilibrio. Solo una piccola parte continua a mangiare “per abitudine”, senza godersi il momento.
Le abitudini a tavola cambiano: quasi la metà degli intervistati preferisce dialogare con amici o familiari piuttosto che distrarsi con TV o smartphone. Anche la scelta dei luoghi dove mangiare rispecchia questo nuovo approccio: il 41% è attratto dalla scoperta di ristoranti particolari, il 37% predilige cene rilassate a casa, mentre una parte crescente (11%) sceglie ambienti immersi nel verde o organizza picnic.

TheFork e la cultura del mangiare consapevole
Per rispondere a questi bisogni, TheFork promuove da due anni lo “Sconnessi Day”, una giornata simbolica dedicata alla disconnessione digitale per ritrovare il piacere del pasto condiviso. Un gesto semplice ma potente, che evidenzia il ruolo della ristorazione come spazio di relazione e benessere.
La lentezza come scelta di valore
Il quadro che emerge dall’Osservatorio è inequivocabile: la lentezza non è più una moda passeggera, ma una risposta concreta a un presente frenetico. I giovani non rifiutano la modernità, ma cercano un equilibrio: vogliono vivere esperienze reali, riscoprire il tempo e costruire legami più autentici.
Lo slow living non è una rinuncia, ma una presa di posizione. È un invito a vivere meglio, con più presenza, meno ansia e più attenzione a ciò che conta davvero.
