Raptor, l’attrazione più adrenalinica di Gardaland, festeggia i 18 milioni di visitatori dal 2011

Se non avete mai provato l’emozione del Raptor, vi siete persi l’adrenalina dell’unico wing coaster presente in Italia, settimo esemplare al mondo di ottovolante alato

Gaia è l’Ospite che venerdì 28 luglio 2023 è salita su Raptor, l’iconica montagna russa alata di Gardaland, segnando il traguardo di 18 milioni di visitatori a bordo, dalla sua inaugurazione nel 2011.

Raptor si conferma un “must do” per i visitatori di Gardaland, un vero tuffo nel divertimento da oltre 30 metri di altezza, con una velocità di 90 km/h e curve a 90° per 90 incredibili secondi di adrenalina pura.

Gli Ospiti, seduti su una serie di sedili laterali sospesi in aria, percorrono 770 metri sorvolando l’area West e, tra un avvitamento e l’altro, hanno la sensazione di scontrarsi contro ben 6 ostacoli posizionati lungo il percorso, salvo sfiorarli all’ultimo secondo.

Tanto divertimento in totale sicurezza

Ben tre le inversioni, ovvero “capovolgimenti a testa in giù”: uno Zero-G-Roll, in grado di offrire per alcuni istanti un “momento” in cui la forza di gravità terrestre viene annullata, un “flat spin”, ovvero una figura dove si riceve una rapida ed intensa spinta laterale, infine una “In-Line-Roll”, ovvero una rotazione longitudinale completa del treno lungo il suo asse.

Realizzata dall’Azienda svizzera Bollinger & Mabillard, a Raptor ogni giorno vengono dedicati ben 260 minuti di manutenzione prima di trasportare a bordo una media di circa 900 persone l’ora.

La caratteristica principale di Raptor è quella di avere i sedili a lato del binario, sospesi nel vuoto. Inoltre, essendo di creazione B&M, dispone di un binario dal design particolare, caratteristico dell’azienda. Infine le sicure, che funzionano a pressione idraulica, sono anch’esse tratti distintivi della ditta, perché ritenute confortevoli e morbide.

Gaia e Nicola Granuzzo, Rides Manager di Gardaland

Tanti dettagli in 90 secondi da brivido

L’ambientazione è fantascientifica-catastrofica. La scenografia, particolarmente sviluppata nell’area prossima alla stazione, richiama una struttura in stile militare, con rocce, una grande palude con un bio-lago artificiale, alberi spezzati e bruciati, una torretta di guardia squarciata a metà e tanto cemento e metallo. Buona parte di questi sono cosiddetti elementi near-miss, ovvero posizionati in modo tale che appaiano molto vicini ai passeggeri, dando loro l’impressione di poterli quasi sfiorare.

La storia che viene narrata è quella di un «implacabile predatore, una sconosciuta creatura alata che, svegliata dal suo antico sonno nel sottosuolo di Gardaland durante i lavori per la costruzione delle nuove Montagne Russe, ha iniziato a devastare la terra per vendicarsi dell’umano affronto. È feroce, spietata, enorme, veloce, potente, invincibile… Rapisce chiunque tenti di domarla trascinandolo in un volo estremo attraverso enormi aride foreste e terre devastate».

I 18 milioni di visitatori parlano chiaro: non potete visitare Gardaland, senza lasciarvi conquistare dalle sensazioni che solo Raptor è in grado di regalare.